Centrale rischi: perché è importante che tu la conosca e sappia gestirla

Che tu sia un imprenditore, un consulente aziendale, un responsabile amministrativo o una qualsiasi altra figura addetta alla gestione di un’azienda non è detto che tu sappia cos’è la CR, anche se molto probabilmente l’avrai incontrata almeno una volta sul tuo cammino.

Eppure se anche solo stai pensando di chiedere del credito bancario per la tua azienda è bene che tu ne sia a conoscenza, perché si rivelerà uno strumento fondamentale e nella maggior parte dei casi, tuo alleato.

Quando si parla di CR si intende la tanto famosa quanto temuta Centrale rischi, ovvero uno strumento informativo assai potente che fornisce moltissime informazioni su di te e sulla salute della tua azienda. 

La centrale rischi si divide in pubblica, ovvero la Banca d’Italia e privata, come ad esempio Crif, Experian, ecc…

Queste informazioni ovviamente sono alla portata di tutte le banche in modo che esse possano consultare il database nel caso dovessero sapere di più sul tuo conto.

Per farla breve in questo modo una banca a cui tu ti rivolgerai per richiedere del credito o altro potrà decidere in tutta serenità se concederti ciò di cui hai bisogno oppure se potrebbe essere una scelta rischiosa (per lei) nel caso la vostra azienda non navigasse in buone acque.

Ecco perché è importante, anzi basilare per qualsiasi imprenditore essere a conoscenza di che cos’è esattamente la centrale rischi e ancora più fondamentale che sappia gestirla correttamente. 

3 Consigli da mettere in pratica subito

  1. Prendi l’abitudine, che dovrà divenire come un dogma, di non aspettare che sia la banca a segnalarti problematiche, ma consulta periodicamente tu la tua situazione in centrale rischi presso Banca d’Italia. E’ GRATUITO ed è un tuo DIRITTO (io aggiungerei anche un dovere del buon imprenditore).
    Per Centrale Rischi della Banca d’italia, non si intende la stampa di una pagina dove vengono riportati gli affidamenti e utilizzi totali del sistema bancario, ma dell’indicazione dettagliata per banca e per linea che direttamente la banca d’Italia ti fornisce.
    Da qualche settimana pure in modo automatico tramite lo spid, o con la firma digitale.
  2. Non superare i limiti, non stare “a tappo”: ovvero non superare Il limite dell’80%. Quello è proprio la linea di confine tra l’azienda regolare e quella che è a tappo, in difficoltà, o come dicono i bancari “in tensione”.
  3. Impara l’arte della negoziazione bancaria. Devi imparare il “banchese”.

Su quest’ultimo punto so che potresti pensare “e dove lo trovo il dizionario?“

Ecco perché voglio venirti in soccorso e presentarmi. Io sono Mauro Vettorello e da 24 anni con il mio studio ci occupiamo di aiutare quegli imprenditori che soffrono di accesso al credito.

Quindi se hai un’azienda solida e in crescita, ma non riesci ad ottenere il denaro di cui hai bisogno, affidati ai professionisti della reputazione bancaria.

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